Africa e Italia: verso un nuovo Rinascimento

 

Il giorno 24 novembre l’Associazione Etica ed Economia Fratel Vittorino, nell’ambito del Festival della Dottrina Sociale, ha organizzato un convegno dal titolo “Progetto – Kinga, Africa e Italia verso un nuovo Rinascimento”.Come espresso dal moderatore Ermes Bampa, presidente dell’associazione organizzatrice, con questo incontro si è voluto dare visibilità a progetti concreti che traducono quanto estratto dalla Dottrina Sociale nelle varie encicliche, in particolare la Populorum Progressio che sprona a combattere la fame e le malattie nei paesi del terzo mondo. Per tale motivo il riferimento ad un nuovo rinascimento sta a significare che parte della società civile sta già agendo verso l’obiettivo di uno “sviluppo solidale dell’umanità”. L’attenzione per l’Africa è dovuta al fatto che questo continente si incrementerà di un miliardo di abitanti nel 2030, da aggiungere all’ attuale 1 miliardo e duecento milioni.
Il progetto Kinga fa riferimento ad una fabbrica di motocarri a 3 ruote inaugurata nell’estate del 2018 a Mahagjanga, città del Madagascar.
Tale progetto ha come scopo quello di contribuire a creare sviluppo economico in un paese in via di sviluppo ed è nato in seno al Movimento mondiale delle Scuole di etica ed Economia.
Gli imprenditori che si sono succeduti al convegno hanno illustrato i progetti avviati in Africa, da interpretare come modelli che si possono replicare e quindi, significativamente incisivi sullo sviluppo di un paese.
Il primo intervento del segretario dell’Associazione Etica ed Economia Fratel Vittorino,
Flavio Danese, ha presentato il progetto Kinga partendo dalle caratteristiche valoriali che il Movimento delle scuole di etica ed economia ha sempre portato avanti:

la centralità della Persona
la condivisione, per superare ciò che divide
l’accettazione e la valorizzazione delle Diversità
il rispetto del Creato, con la promozione di percorsi culturali orientati   allo sviluppo sostenibile
la solidarietà, come immanente ad ogni processo economico, affinché l’attività d’impresa sia coerente con gli scopi ultimi che sono quelli di produrre e scambiare beni e servizi per soddisfare i bisogni.

Kinga viene definito un progetto socio-culturale in quanto la sua peculiarità sta nel ricercarne l’attuazione partendo dalla gente comune, senza grandi investimenti e senza aspettative di finanziamenti internazionali ma basato sullo scambio di capacità imprenditoriali, con la collaborazione delle Università e delle Scuole di Etica ed Economia per l’ambito formativo.
Renato Favero, imprenditore, ha illustrato il progetto”KINGA ITALIA”: dopo l’esperienza realizzata in Madagascar, anche nel nostro paese si può attuare una iniziativa economica simile, capace di creare lavoro. Si tratta quindi di avviare un impresa di produzione / assemblaggio e vendita di veicoli elettrici per un trasporto leggero, adatto alle consegne nei centri urbani e non solo. Infatti il mezzo di trasporto è inserito in un processo distributivo che, per fornire dati aggiornati in tempo reale, necessita di mettere in rete l’operatore logistico con clienti e fornitori tramite tecnologie informatiche, indispensabile allo sviluppo del commercio elettronico. Altre imprese potrebbero avviare, in correlazione a Kinga, una serie di servizi come officine di riparazione e manutenzione veicoli, attività di leasing e noleggio. Oltre all’aspetto distributivo, questo mezzo di trasporto può essere utilizzato nella raccolta di rifiuti o in ambito agricolo.
Il centro del progetto, quindi, è la creazione di lavoro con possibilità allargate dell’esercizio dell’imprenditorialità.  
Gloria Meneghetti
, imprenditrice e Consigliere della Fondazione Etica ed Economia di Bassano del Grappa (VI), ha descritto l’adesione al progetto e le varie fasi in cui si è sviluppato, soprattutto con il contributo del padre,  l’ imprenditore Giancarlo Meneghetti, la cui partecipazione a Kinga è stata determinante nella fase di avvio. Egli, infatti, vi ha riversato le necessarie competenze maturate in anni di conduzione della sua officina meccanica per camion.
La preparazione tecnica per l’assemblaggio e la riparazione è stata realizzata dallo stesso Giancarlo Meneghetti, facendo pervenire dalla Cina i kit dei pezzi da assemblare dei prototipi di motocarro da 120 e 150 cc.
Il progetto ha significato molto per la famiglia Meneghetti per il grado di coinvolgimento, sia personale che economico, applicato con costanza e dedizione.    

Un modello di motocarro elettrico “Kinga”

Silvano Chieregati è responsabile commerciale dell’ Organizzazione Produttori Francescon, un’azienda italiana leader nella produzione di meloni. Egli ha presentato un progetto realizzato in Senegal.
Nel 2012 l’azienda mantovana, leader in Italia nella produzione di meloni con i suoi 35 milioni di frutti raccolti ogni anno, ha deciso di iniziare a produrre anche in Senegal, con 160 ettari coltivati (40 dei quali a zucche) a meno di un centinaio di chilometri da Dakar, nel villaggio di Tassette, che presenta condizioni ideali per la coltivazione del melone. Francescon capisce presto che tutto ciò non basta e che ci vuole qualcosa in più. E allora ecco l’intuizione: nel 2014, d’intesa con Coop Italia, uno dei maggiori clienti, arriva la decisione di autotassarsi e raccogliere così risorse. In che modo? La Francescon da un lato e la Coop dall’altro mettono da parte cinque centesimi per ogni chilo di prodotto raccolto nelle terre senegalesi. Il risultato? Dai 40 ai 50 mila euro a disposizione ogni anno, destinati esclusivamente alla beneficenza grazie anche all’aiuto della onlus “Giovanni Paolo II” di Firenze. Appena partiti si è cercato di dare risposte il più possibile concrete ai bisogni della popolazione locale. È stato quindi progettato e costruito a tempo di record (inaugurazione nel corso del 2014) un centro medico, dotato di pronto soccorso e sale attrezzate e, pochi mesi dopo, sono state acquistate ulteriori attrezzature, tra cui una jeep Land Rover in formato ambulanza. Si è poi pensato ai più giovani, ed ecco allora che sono state erette alcune aule per lo studio dei ragazzi, mentre nel corso del 2017 è stata realizzata una scuola nuova, per i figli dei dipendenti. Qualche settimana fa è partito alla volta del Senegal un container, contenente banchi, seggiole e tutto il necessario per completare l’arredamento della scuola.
Giancarlo Tomelleri
è Direttore di Nursery.How Group, un gruppo di aziende e professionisti con le capacità di studiare la fattibilità degli investimenti da realizzare per le filiere, partendo dai prodotti orticoli freschi, fino alla loro trasformazione, progettandoli, realizzandoli e supportandoli con il necessario know-how.
Queste aziende italiane in rete sono in grado di fornire tutte le attrezzature e macchinari per la realizzazione di impianti di trasformazione, linee di confezionamento, assistenza agronomica, know-how nella lavorazione del pomodoro, irrigazione, ecc. Sono già stati realizzati dei progetti in Africa  ed
un fattore chiave è stata la profonda conoscenza delle aree africane – e delle relazioni locali stabilite da lungo tempo – che facilita le condizioni necessarie all’attuazione dei progetti chiavi in mano.
Nei paesi africani assistiamo ad un forte divario fra quelli del Nord (Egitto, Tunisia, Marocco, Algeria), grandi produttori e in taluni casi, anche esportatori dai consumi pro-capite elevati e il resto del continente dove il livello medio di tale consumo e di
9,23 Kg annui meno della metà della media mondiale.
La necessità di un forte incremento di produzione locale è la formula giusta per equilibrare L’Africa ai livelli del resto del mondo.
In un continente che ha una crescita demografica notevole, il ruolo dell’alimentazione sarà determinante. Creare quindi economie di filiera nel campo della coltivazione, e qui un particolare del pomodoro, è di estremo interesse da parte di molti paesi africani che trovano in Italia le competenze per facilitare loro lo sviluppo di questi progetti
.
Nella parte finale dell’incontro si è dato spazio ad un dibattito che ha coinvolto anche operatori economici africani i quali hanno manifestato l’intenzione di incrementare i rapporti con gli imprenditori italiani . Hanno apprezzato molto i progetti illustrati anche per il fatto che hanno alla base elementi di sincera collaborazione, solidarietà ed amicizia. Come associazione Etica ed Economia di Verona pensiamo di continuare su questo percorso di divulgazione di buoni esempi nel campo economico, coerentemente a quello che Fratel Vittorino definiva “sole integrante”, cioè la diffusione delle buone pratiche imprenditoriali che non devono rimanere nell’ambito di una singola azienda ma da questa essere trasferite all’esterno, per valorizzare il contesto socio-economico complessivo al fine di realizzare un benessere inclusivo.