Fratel Vittorino, l’Etica e l’Economia

Sintesi Incontro

OASI S.GIACOMO-VAGO (VR) 12/7/2006

 

Perché questo incontro

Sono passati 9 anni da quando Fratel Vittorino è stato chiamato al Padre e noi, con il nostro gruppo, intendiamo questa sera presentarvi la Sua figura sotto una luce diversa da quella esclusivamente spirituale.
Come tutti gli uomini di Dio anche Fratel Vittorino era un carismatico, un uomo dotato di un intelligenza superiore unita a dei talenti imprenditoriali che lo portavano ad essere maestro, manager, economista, precursore delle tecniche più evolute; probabilmente sarebbe stato (capitale intangibile 1980) anche un grande imprenditore.

Era nel suo DNA!

Se a tutti questi doni naturali unite la sua fede incrollabile, autentica, infantile, genuina, il suo colloquio persistente con lo Spirito Santo, vi sarà facile comprendere perché Fratel Vittorino fu un precursore dell’Economia e dell’impresa moderna, ma soprattutto dell’Etica imprenditoriale.
Non crediamo di poter trasmettere una visione completa dei suoi insegnamenti; ci limiteremo pertanto a cose essenziali, ad esempi pratici, a definizioni e considerazioni, che rimangano possibilmente impresse nella memoria di chi, ogni giorno, si scontra con le realtà del lavoro, dell’impresa a tutti i livelli e delle varie categorie.
Proietteremo sullo schermo gli argomenti che andremo ad esplorare, suddividendoli in gruppi omogenei, che troverete ampiamente sviluppati sul libro “Dare e Avere”.
Questo libro ha un valore particolare perché è una raccolta sintetica, ma estremamente chiara, storica, di centinaia di lezioni, di messaggi,di insegnamenti.

Dare e Avere_NEW

Dare è Avere

Etica (premessa):

– Parte della filosofia che si occupa del problema morale, ossia del comportamento dell’uomo in relazione ai mezzi, ai fini, ai movimenti.

– Modello comportamentale che un individuo o un gruppo di individui segue nella propria azione.

– L’insieme dei doveri inerenti all’esercizio di un’attività, professione.

– Deontologia, cioè complesso di norme etiche è sociali che disciplinano l’esercizio di una data professione.

L’etica, secondo Fratel Vittorino, è una definizione più chiara e semplice:
Fare quello che devo e non quello che voglio.
Ciò che devo è un concetto caratteriale, ciò che voglio è un concetto temperamentale.
Io nasco con il mio temperamento che mi induce a fare quello che più mi aggrada, egocentricamente, egoisticamente.
Modifico con il mio temperamento, con la mia intelligenza che genera la mia volontà e mi rende libero di fare quello che devo, nel rispetto di tutto ciò che mi circonda, uomini e cose, formando così il mio carattere.
Il passaggio dal fare quello che voglio a quello che devo, è una condizione obbligatoria e si basa sui valori ben raccolti nei 10 comandamenti, in una convivenza positiva, individuale e sociale.
L’azienda-impresa,secondo il concetto di Fratel Vittorino, non può prescindere da questo assioma. Infatti, l’etica di Fratel Vittorino è estrapolata dal Vangelo ed in questo trova la sua giustificazione e il suo conforto.
“Con me tutto potete fare. Si-si, no-no o con me o contro di me”.
L’etica di Fratel Vittorino si evince da ogni manifestazione dell’uomo e si riconduce al suo modo di vivere e di comportarsi.  Si estrinseca nell’Amore verso Dio e verso “tutto” il suo prossimo, nel rispetto assoluto dei sentimenti, nella serietà e onestà comportamentale, nel Servire, nell’obbedienza fino all’eroismo, nel giustificare, nel constatare e non giudicare, ma con fermezza e la severità che applica a se stesso;si definisce un fazzoletto nelle mani della Provvidenza!
Ecco che il pensiero di Fratel Vittorino creerà, se letto in un momento di riflessione e di confronto, la premessa per una scelta di vita passando da Avere a Essere.
Fratel Vittorino diceva “Essere è Avere”.

 

L’AMORE E’ VIA, VERITÀ E VITA

È NELL’AMORE CHE NASCONO LE IDEE!

 

AMORE è sinonimo di unione e l’unione rinforza l’amicizia. Ecco il perché dei nostri incontri.

UNIONE è sinonimo di potenza, che si conquista consacrando il lavoro quotidiano.

POTENZA è sinonimo di movimento; in questo movimento di dà la vita alle cose di ogni giorno.

MOVIMENTO è sinonimo di attrito; questo attrito deriva dalla lotta del bene col male; le nostre passioni sono forze stupende: se incanalate al bene daranno ottimi frutti, se incanalate al male daranno dispiaceri.

ATTRITO è sinonimo di resa, perché produce calore, cioè entusiasmo nel bene soprattutto fiducia reciproca.

CALORE è sinonimo di luce; la luce illumina la vita e toglie ogni complesso. Ecco la necessità di ricorrere alla semplicità ed alla prudenza.

LUCE è sinonimo di ordine. Nell’ordine regnano la distensione, il disinteresse e l’onestà per eccellenza, che si chiama perfezione. La perfezione dona pace e gioia.

ORDINE è sinonimo di verità. Nella verità troviamo Dio che ci aspetta per donarci la gioia meritata.

VERITÀ è sinonimo di conquista di vita.

VITA è la sintesi delle voci precedenti.

Perché ciò avvenga occorre ancorare il rapporto di collaborazione a tutti i livelli, ai principi istituzionali dell’Etica.
Ogni attività è un puzzle le cui tessere devono combaciare, ognuna al proprio posto per formare il suo obiettivo.
L’etica è come il processo di fustellatura, che permette l’incastro perfetto di forme diverse (uomini), in spazi determinati (disegno), per farne l’obiettivo completo.

Che cos’è l’economia?

E’ l’insieme delle attività relative alla produzione di ricchezza e alla distribuzione del reddito, si basa su rapporti sociali che s’instaurano tra gli individui che ne fanno parte.
Noi parleremo dell’economia etica, quell’economia che Fratel Vittorino indica come salvezza dell’Italia, basata su valori di reciproco rispetto, di riconoscimento della capacità,della disponibilità al confronto, della responsabilizzazione e gratificazione dei soggetti che la gestiscono.
Fratel Vittorino non è un utopista, un immaginario di una economia perfetta; è però un razionale tendente alla perfezione, conoscitore del mondo e delle sue debolezze, con un intuito lungimirante ed una concretezza sconcertante.
Il momento attuale sembrerebbe il meno adatto per affrontare il problema dell’Etica dell’impresa.
Dice Fratel Vittorino che l’economia è indispensabile ma deve essere indirizzata al bene, al miglioramento del sistema di vita di tutti e non deve essere classista.
L’Economia è l’espressione del’ “Homo Sapiens” e va usata come mezzo e non come fine.
L’interprete nell’Economia è l’imprenditore che crea l’impresa.

 L’imprenditore e l’impresa nell’etica del Fratel Vittorino

Il “vero” Imprenditore è colui che ha una marcia in più. Solitamente un dono naturale, un carisma che lo contraddistingue, indipendentemente dalle caratteristiche fisiche, culturali, economiche, familiari ed ambientali.
E’ vero altresì che queste componenti cosiddette indipendenti, possono contribuire alla crescita, al miglioramento e soprattutto a dare sicurezza nello scegliere e nel decidere; ma hanno una caratteristica: non sono determinanti così come un carisma (talento) non è un bene che si può trasmettere in successione.
Fratel Vittorino classifica l’imprenditore con una scala di valori che ispirano all’etica ed a questa caratteristica dà una importanza primaria, irrinunciabile nell’indirizzo dell’attività dell’imprenditore verso il bene, verso il male e verso quella zona intermedia che potremmo definire come profitto materialistico, oggi il più considerato in un mondo sempre più privo di valori.
Quanti sono gli imprenditori che pongono alla base della loro opera l’Etica, la morale, la giustizia, la correttezza, la serietà? Quanti vendono “aliud pro alio” (una cosa per un’altra)?
Alcuni considerano la furbizia e la scaltrezza come antidoto all’onesta; truccano la loro incapacità come colpa della concorrenza, del mercato e della crisi contingente, nessuna revisione critica di se stessi: e perciò tutto è ammesso, tutto è giustificato e l’insuccesso è sempre colpa degli altri.

– L’imprenditore responsabile non comanda, ma dirige.

– Considera l’organigramma aziendale come una piramide rovesciata.

– Si avvale di collaboratori capaci, li valorizza, li gratifica, ma soprattutto li coinvolge. 

Lavoro di gruppo

Fin dal 1965 ci sono i primi incontri, i primi amalgami eterogenei di persone con cultura ed estrazione diverse in cui Fratel Vittorino auspica ed obbliga il lavoro di gruppo (lui lo chiama “consiglio”).

Ogni consiglio ha:

– un moderatore, meglio se estraneo alla compagine aziendale;

– un verbale;

– la lettura e la consultazione del verbale precedente è propedeutica allo svolgimento del consiglio;

– un ordine del giorno proposto dal primo responsabile e da tutti coloro che intendono inserire una loro idea o una loro proposta.

Si è provato a lavorare con questo sistema, e funziona a tutti i livelli ed ad ogni importanza.
Fratel Vittorino considera:

– i collaboratori primo patrimonio e parte integrante del capitale intangibile;

– i fornitori alla stessa tregua dei clienti, entrambi come base del patrimonio aziendale.

Si chiama investimento sul capitale intangibile, il patrimonio sommerso che valorizza il capitale tangibile espresso dal risultato economico e reddituale del bilancio. Questa equazione va fatta nei tempi in cui possa essere controllata, condotta dall’imprenditore e non al limite di necessità dello stesso. 

Esempio della Piramide

L’imprenditore vero considera l’azienda come una piramide rovesciata il cui apice posa sulla sua responsabilità decisionale e sulle sue scelte.
Questo è l’assioma di Fratel Vittorino ed è la base di una gestione manageriale responsabile tendente alla valorizzazione primaria delle risorse umane.
Partendo dalla premessa che la gestione moderna ha escluso il comandare sostituendolo con il “dirigere” ed il fare quello che si vuole con “quello che si deve”, nella piramide rovesciata troviamo la dinamica dell’ordine “progetto” che sale e della responsabilità (obiettivo) che scende, entrambe con velocità inversamente proporzionale.
Il sistema di Fratel Vittorino rileva nel suo dinamismo temporale la vera valutazione meritocratica delle risorse umane.
Il rapporto ordine e responsabilità stabilizza l’equilibrio piramidale e riconosce la validità delle forze che mantengono tale equilibrio.
La fuga dalla responsabilità crea squilibri, contestazioni, disarmonie, comunque danni all’equilibrio, così come il trasferimento dell’ordine verso la base potrà scorrere in maniera fluida solamente se condizionato e assistito dalla forza di responsabilità.
Fratel Vittorino dice che il vero equilibrio si affina, quando le colpe e gli insuccessi sono del vertice e i risultati ed i successi sono la base o ai vari livelli della piramide aziendale.
E’ un concetto rivoluzionario, suggerito da un rivoluzionario dell’amore, da un genio dell’imprenditorialità, da un carismatico della gestione.
Fratel Vittorino considera componente dell’etica d’impresa la gratitudine.
Infatti egli dice che il vero imprenditore è riconoscente.
Il concetto di gratitudine per Fratel Vittorino è la base del rapporto interpersonale.
Don Calabria pregava sempre e prima di tutto per i benefattori, tutti i ricchi o poveri senza nessuna distinzione.
L’imprenditore avrà in ragione di quanto e come dà, la gratitudine rende felice gli altri, crea entusiasmo e fidelity.
La persona felice rende aziendalmente in ragione proporzionale alla sua felicità.
L’ideale per Fratel Vittorino è andare al lavoro, qualsiasi, cantando.
Il collaboratore deve sentirsi sicuro economicamente che psicologicamente, dovrà essere cosciente di lavorare per il proprio interesse che coincide esattamente con quello dell’imprenditore.
La motivazione è gratitudine, la demotivazione è egoismo ed egocentrismo.
Fratel Vittorino vede l’impresa come una famiglia, grande e piccola indifferentemente, il problema di uno è il problema di tutti, da risolvere e condividere; così il successo.
La saggezza riduce le lacune dell’imprenditore, la gratitudine ne esalta i talenti ed i meriti.
La spiritualità “senza di me nulla potete fare, con me nulla è impossibile”..
Quante volte questa frase è stata detta in questa casa, “guardate i gigli del campo…gli uccelli che non seminano, non raccolgono…” la sua logica era stringente… esiste uno Spirito Santo… e allora perché non sfruttarlo? Perché lasciarlo in disuso, facciamo un patto con Lui… io mi metto ai tuoi ordini, fazzoletto nelle tue mani, pronto a pulire il naso di chi ha bisogno, di chi non riesce a farlo da solo, a quell’imprenditore che ha contro il mercato, chi è oppresso dai debiti, anche contingenti… Fare aziende di recupero.
Nelle vostre attività non abbiate mai paura di essere soli, non perdete mai la speranza, affidatevi allo Spirito Santo ed accettate anche la prova… perché lui sa perché… e nulla va mai perduto nel disegno e nella permissione di Dio.

 Parere – consiglio

Fratel Vittorino aveva fissato le virtù per lo sviluppo dell’impresa.

  1. CONOSCENZA DI SE’
  2. EQUILIBRIO
  3. FIDUCIA RECIPROCA
  4. UMILTÀ
  5. ONESTÀ
  6. DISINTERESSE
  7. “S.INDIFFERENZA”

La critica

Attraverso una critica costruttiva sollecitata ai propri collaboratori più vicini l’imprenditore responsabile procede ad una revisione e controllo delle sue capacità imprenditoriali.
Fratel Vittorino dice:”considera l’azienda una pianta da curare, a volte anche da potare, ma annaffiala con la formazione, la ricerca, l’aggiornamento, il ricorso a uomini – tecniche – consulenti che apportano Know How”.
In tal modo si creano prodotti definiti corretti, valutabili, certificando la qualità. 

Concetto di differenziazione:

– Frazionamento del rischio con reazione a catena, ma stessa etica, stesso stile.
Rispetta il diritto alle ferie, concordandole responsabilmente con ogni responsabile di settore.

– Riconosce la meritocrazia e la premia salvaguardando i diritti di base.

– Esige un comportamento civile, una convivenza serena, l’ordine, la pulizia, annullando e non considerando i pettegolezzi, specie le informazioni anonime.

– Pretende il rispetto dei beni aziendali e ne vieta l’uso personale autonomo e non autorizzato ( telefono, cancellerie, macchine, pc ).

– Pretende che lo stile aziendale sia portato come immagine ed emblema nei rapporti interni e con  i terzi.
L’imprenditore è il primo esempio di riferimento alla coerenza.
Egli fugge le simpatie e le antipatie e cura l’empatia.
Soprattutto cerca qualcuno che abbia conoscenze maggiori delle sue, agisce con umiltà di chi sa perché non sa ( mai dire: “sono il padrone io faccio quello che voglio”).
Nell’impresa, più gli uomini sono validi più valide sono le loro idee.
La capacità degli uomini è una pianta che  va coltivata con:

  • la formazione;
  • la responsabilizzazione;
  • la gratificazione.

Riconoscere la validità degli altri è una componente del “reddito dell’umiltà”.

Non è facile mantenere l’umiltà nella posizione di “potere” direttivo ed imprenditoriale.
Qualsiasi fiume cresce la sua portata per effetto della sua sorgente (talento proprio) e gli immissari (talenti aggiuntivi). L’importante è che gli immissari non siano inquinati.
Infine l’imprenditore saggio fa e sa fare quello che deve e non quello che vuole.
Abbiamo posto le basi di un progetto nuovo, che richiede uomini nuovi. Uomini non condizionati da esperienze passate positive o meno, ma che credono fortemente che una impresa così è attuabile.
Inoltre occorrono uomini preparati e formati a questo progetto, che intervengano nelle aziende per cambiarle, per trasformarle. Affinché ciò sia possibile, occorre pubblicizzare la filosofia etica dell’impresa e dell’imprenditore vista nella scuola di Fratel Vittorino.

Fratel Vittorino Faccia

Fratel Vittorino Faccia