Fratel Vittorino e don Calabria

Fratello vittorino e don calabria

È stato pubblicato il nuovo opuscolo “Fratel Vittorino Faccia: radici di umiltà e ali di cielo”. Si tratta degli atti di due convegni svoltasi l’anno 2010 a San Zeno in monte per ricordare la figura del fratello e per riflettere sulla grande attualità degli insegnamenti che egli ha lasciato a quanti l’hanno conosciuto e all’Opera tutta. Un’attualità dimostrata dalle moltissime persone che hanno partecipato ai due convegni e che ancora oggi riconoscono in fratello Vittorino un faro insostituibile per la loro vita.

Non mi è difficile dire come fratello Vittorino attraverso tutta la sua vita sia stato “trasparenza”, specchio della vita e del pensiero di San Giovanni Calabria. Posso dire che in ogni suo discorso pubblico o privato, in ogni conversazione faceva sempre riferimento alla SS.Trinità. Tutto quanto faceva e diceva era sempre riferito al Signore: era Lui il protagonista. San Giovanni Calabria era il suo faro, la luce che dava concretezza e visibilità ad ogni parola, ad ogni azione. Di qualunque argomento sopratutto spirituale si parlasse, lo attualizzava e lo rendeva concreto raccontando fatti, aneddoti ai quali lui stesso aveva partecipato in prima persona, e quando raccontava questi fatti, vi si immedesimava al punto che dava l’impressione, a chi lo ascoltava di non vedere e non sentire più Vittorino che parlava, ma sembrava di sentire la voce e di vedere lo stesso Padre don Calabria e per noi che non l’avevamo conosciuto, la sua testimonianza ce lo rendeva familiare ed amico.
Da quello che ho sempre potuto ascoltare da fratello Vittorino mi pare di poter affermare che tra lui e don Calabria ci sia stato un rapporto molto stretto e di reciproco aiuto sopratutto spirituale. Dapprima don Calabria l’aveva fatto crescere vicino a sé: tante volte ho sentito fratello Vittorino definirsi come “el so fioleto” (il suo figlioletto) proprio nel senso che don Calabria aveva cercato in ogni modo di trasmettergli quello spirito puro e genuino che sentiva come l’essenza della notte oscura don Calabria ha potuto trovare in questa anima semplice e coraggiosa aiuto e consolazione.
Vittorino stesso raccontava come don Calabria nei momenti di difficoltà lo mandasse a pregare davanti all’Eucarestia ed egli con la semplicità di un bambino, obbediva. Da don Calabria, fratello Vittorino aveva imparato a confidare in Dio Padre: attraverso tanti segni ed esperienze che aveva potuto vedere e sperimentare vicino a don Calabria, Vittorino ha potuto conoscere e toccare l’Amore paterno, provvidente e misericordioso di Dio. Fratello Vittorino aveva una fede così forte, direi carismatica, assomigliante a quella del fondatore, di chi crede ed è certo che davvero al Signore niente è impossibile. Era per lui naturale rimettere in Dio Padre con fiducia ogni situazione, abbandonarsi a Lui soprattutto nei momenti difficili. Per questo sapeva consolare, ridare serenità e fiducia anche alle persone più disperate, perché sapeva trasmettere una speranza credibile, che gli veniva dalla fede in un Padre che è sempre presente, che non abbandona mai e che non è capace di trarre anche dal male un gran bene.
Da don Calabria, fratello Vittorino aveva imparato che la miglior testimonianza non era quella delle prediche, ma degli esempi di vita. e sempre in linea con don Calabria era il suo rapporto intenso e commuovente con Gesù Eucarestia, l’amore a Maria, lo spirito di umiltà e obbedienza, la preoccupazione per la salvezza delle anime…

(Testo tratto dall’intervento di suor.Maria Chiara Grigolini, Madre Generale delle Povere Serve della Divina Provvidenza, in occasione de Convegno su fr. Vittorino tenutosi il 21 marzo 2010)

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