Economia con l’Anima

 

Dal 26 al 28 marzo 2020 vi sarà, ad Assisi, IL festival dell’economia dei giovani con il Papa, giovani già imprenditori e dottorandi o ricercatori. Cinquecento di loro si daranno convegno provenienti da tutto il mondo per fare con il Pontefice un “patto” per cambiare l’economia.

L’economia quindi è un fattore importantissimo in quanto da sempre esprime relazione tra gli uomini che per le sue implicazioni anche sociali necessità di valori fondanti.

Su questi assunti l’Associazione Etica ed Economia Fratel Vittorino ha organizzato il 19 ottobre 2019 , presso la sede dell’oasi di San Giacomo a Vago di Lavagno, un incontro intitolato “Economia con l’anima”.

Come ha riferito nell’introduzione all’incontro il presidente dell’Associazione Ermes Bamba, il papa afferma che le le università e le aziende diventino cantieri di speranza e che per una economia diversa occorre rivedere gli schemi mentali e morali.

I relatori erano tre: Don Giacomo Cordioli (Responsabile della casa incontri San Giacomo), Marco Spadini (consulente aziendale), Giovanni Ferrari (imprenditore).

Don Giacomo ha commentato la lettera di San Paolo ai Romani (cap. 12, 1-13) nei punti legati al tema del convegno quali: “non conformatevi a questo mondo”, “non potete servire Dio e Mammona”, “Non vantatevi più di quanto conviene”.Fratel Vittorino diceva “L’economia di oggi è diventata una spelonca di ladri”.

Non si demonizza l’economia in quanto essa è anche provvidenza. Il Signore infatti dà dei talenti da far fruttificare per il prossimo. La società di oggi sta martellando invece su una idea di economia ove c’è chi riesce ad arraffare e chi invece sta fuori dal sistema si deve arrangiare. Occorre lasciarci trasformare per un modo di pensare conforme al vangelo.

I cristiani costituiscono il corpo della Chiesa e a capo del corpo vi è Gesù Cristo.

Tutti sono necessari, se non si vuole avere un corpo imperfetto e impedito o fatto di ossa spezzate e di membra atrofizzate. È in questa luce che fioriscono quei doni che l’Apostolo chiama “carismi”. Sono doni personali che non si tengono egoisticamente per sé me che occorre effondere per irrorare il corpo di vitalità.

Economia con l’anima quindi è stare attenti che il profitto non diventi un idolo.

Non basta fare il bene, diceva Don Calabria ma occorre farlo bene in base ai doni che Dio ci ha dato. La carità non sia ipocrita (S. Paolo). L’economia ha un’anima se è attenta alla condivisione.

Marco Spadini ha lavorato per anni in banca prima di diventare consulente finanziario. Non vede le istituzioni come quella bancaria, detentori di un’anima propria in quanto enti aziendali. Avere un’anima è caratteristica delle persone e da questa si genera un comportamento basato sull’etica la quale non si compera al supermercato ma consiste nel compiere il corretto proponimento che ci si è dati verso gli altri.

Ci sono le banche etiche ma una banca è etica come lo può essere ogni azienda.

Perché si lavora? Per vivere e per dare il senso alla vita adoperando i talenti.

Spadini si è appassionato alla Dottrina Sociale della Chiesa in quanto indica i valori ispirati al vangelo da portare nell’economia. La Chiesa non ha parlato male del denaro ma del modo con cui si usa.

Come esperienza sua personale non ha venduto i titoli cosiddetti “derivati” in quanto non li ha compresi come prodotto finanziario al servizio del cliente.

Spadini ha trattato anche su quali dovrebbero essere gli aspetti per dare una impronta valoriale alle persone che lavorano in banca.

Lavorare per un’azienda da 30 persone è differente che lavorare in azienda da 10000 persone. In quest’ultimo caso le direttive provengono molto dall’alto e si ha timore a rifiutare gli ordini. Questo causa anche un malessere nel clima aziendale.

Anche nella storia di secoli precedenti, il mondo cattolico,   a partire dalla scuola francescana che istituì i monti di Pietà, fino a Luzzatti che contribuì a creare le Banche Popolari, ci furono istituzioni bancarie più orientate a sostenere le persone che attuare una finanza speculativa.

Spadini ricorda l’iniziativa fatta negli Stati Uniti dove nel 1933 (dopo la crisi del 1929) fu approvata la legge (Glass Steagalla Act, dal nome di due senatori) sulla separazione bancaria tra le banche commerciali da quelle di investimento quest’ultime con prodotti più a rischio. Tale legge fu abolita nel 1999.

Ora ci troviamo con titoli derivati (ad alto rischio) sul mercato che a fine 2018 valevano 33 volte il PIL mondiale.

Hanno voluto disumanizzare la finanzia per il guadagno fine a se stesso per certe classi. E’ un mondo fatto di carta . Questa non è più etica ma guadagno fine a se stesso. L’economia ha mangiato l’uomo. Il mercato in sé non ha l’anima ma sono le persone che vi partecipano a configurarlo con principi e valori.

Riguardo ai giovani che entrano in banca, essi hanno delle buone radici dal passato su cui basarsi e dal momento che hanno ricevuto una buona istruzione sono capaci di confrontarsi con il mondo per scegliere cosa è bene o meno.

Alla fine occorre capire che anche in azienda siamo una famiglia per la quale si lavora con i propri talenti.

Giovanni Ferrari

E’ un imprenditore che ha da poco passato la gestione aziendale ad un giovane della sua famiglia. E’ stato anche un atto sia di fiducia che di volontà di dare vitalità e freschezza all’ambiente aziendale.

Il suo è stato un percorso che l’ha portato a dare la vita per il lavoro senza dimenticare la preghiera. Dopo tanta fatica professionale ha incontrato Gesù . Questo ha fatto sì che si mettesse al servizio degli altri, quindi nell’ambito aziendale stare attento ai dipendenti e le loro difficoltà di vita.

Dare la vita per l’azienda vuol dire mettere al primo posto Gesù. E’ stato un cambiamento di prospettiva e le cose sono divenute più facili. Se dai, il Signore ti ridà il centuplo. La provvidenza esiste veramente e ti fa scoprire che la tua vita è guidata dallo spirito che ti fa seguire la strada giusta. Se ci si arrabbia si cerca di discutere e fare pace. Anche i dipendenti devono stare bene al lavoro e lavorare in una prospettiva di felicità.

Avere dei giovani in azienda dà molta forza. Oggi però è un mondo molto difficile in quanto in esso si manifestano valori che non sono conformi al vangelo. Ognuno deve vegliare sulla propria vita. Ispirarsi all’affermazione di “Amatevi gli uni e gli altri come io vi ho amato” . Noi dobbiamo dare, nel nostro piccolo un contributo, anche se trattasi di una goccia. Non occorre fermarsi a giudicare il mondo ma proseguire invece a testa bassa con l’azione ispirata al vangelo.

Se i giovani studiano ma lo fanno per se stessi, è un approccio alla vita che non ha futuro e valore come può essere invece se mettono a disposizione degli altri la loro freschezza portando avanti prospettive sinergiche che daranno frutti meravigliosi.

Nell’opera di formazione del personale Ferrari ha constatato che i valori buoni trasmessi in azienda sono facilmente recepiti dai collaboratori.

Le relazioni nella sua azienda sono state improntate al dialogo. L’ascolto inoltre dei singoli lavoratori ha permesso di identificare l’origine di difficoltà relazionali nel lavoro dovute a problemi esterni all’azienda come ad esempio in ambito famigliare.

Come attività complementare a quella strettamente imprenditoriale, ha costituito, assieme ad altri imprenditori l’Associazione :In principio era la luce”. E’ un’associazione culturale, nata grazie all’incontro di persone di buona volontà, che vogliono trasmettere attraverso il proprio lavoro i valori fondanti della vita, ed aiutare le organizzazioni umanitarie che operano per il bene della società.
Meeting, incontri, conferenze, ed eventi, sono momento di network tra imprenditori professionisti e organizzazioni per creare una nuova cultura e un nuovo modello di sviluppo.

Come Associazione Etica ed Economia continuiamo, anche con questo tipo di incontri , nel compito di essere presenti nella realtà e vicende attuali del mondo economico e del lavoro cercando di essere interpreti del carisma di Fratel Vittorino il quale affermava che chi vuol essere efficace agendo con spirito evangelico nell’economia, occorre che abbandoni idee superate e sia aggiornato per non essere travolto dalle situazioni.

Flavio Danese