La missione dell’imprenditore

Sintesi dell’incontro

OASI S. GIACOMO – VAGO (VR) 29/11/2006

Ci troviamo insieme per testimoniare il pensiero di Fratel Vittorino. Parlare di “Missione dell’imprenditore” sembra utopistico in un momento come l’attuale, in cui le sfide ed i conflitti sociali hanno acuito i contrasti al punto di trasferirli in lotta di classe.
Fratel Vittorino ha basato il suo insegnamento sul principio evangelico: “ama il prossimo tuo come te stesso”.
Può l’imprenditore moderno ispirarsi a questo concetto, senza cadere, soprattutto, nel pericolo di essere considerato “debole e fuori dal tempo” ed ottenere l’effetto  contrario? Cerchiamo di analizzare questo concetto partendo dal motivo ispiratore dell’essere imprenditore secondo Fratel Vittorino:

-L’imprenditore non comanda ma dirige.
-L’imprenditore fa quello che deve e non quello che vuole. Premetto che quanto leggerò non è farina del mio sacco ma una antologica selezione del pensiero di Fratel Vittorino, tradotto solamente in un linguaggio più consono agli addetti ai lavori.
Per cinquant’anni ho collaborato con le imprese in qualità di dipendente, dirigente e consulente; ho conosciuto, affrontato e qualche volta subito, gestioni valide e meno valide, positive e negative, e posso trarre delle conclusioni con cognizioni di causa: laddove i principi informatori del Fratello sono stati creduti, accettati, applicati, i riscontri sono stati solamente positivi. Proviamo a tratteggiare una gestione di  ispirazione evangelica: iniziamo col dire che: l’imprenditore
– Non ha sempre ragione.
– Non dovrà mai dire né pensare: “Sono padrone io e faccio quello che voglio perché se sbaglio pago io”. Farà ogni giorno autocritica. Fratel Vittorino diceva: “se ogni imprenditore facesse alla sera un esame di coscienza sul suo operato del giorno…quanti fallimenti di meno”.
– Eviterà di portare in azienda i suoi problemi personali.
– Sarà amico di tutti in senso lato; infatti non basta essere conoscenti ma deve cercare di essere considerato “Amico”.
– Sarà il primo servitore di tutti i suoi collaboratori, i quali non dovranno mai considerarlo “Padrone”, ma guida, dirigente, aiuto, punto di riferimento, capace di vivere la loro immediatezza, giorno per giorno.
– Si preoccuperà dei problemi di tutti, (soffrendo con chi soffre e godendo di chi gode). Quanti grandi imprenditori sono ricordati più per la loro sensibilità che per la loro abilità.
– Vivrà in prima persona le preoccupazioni primarie di chi collabora con lui.
– Renderà partecipi della vita aziendali i collaboratori secondo una logica di prudenza e di responsabilità.
– Riconoscerà i meriti e i demeriti dei collaboratori tutti, gratificando i primi e correggendo i secondi.
– Sarà severo con chi cercherà di rompere l’equilibrio aziendale con azioni non corrette ( i famosi ponti d’oro) Facendo capire ai suoi collaboratori che gentilezza, etica, amicizia non significano DEBOLEZZA NE’ OPPORTUNISMO.
– Incoraggerà i suoi collaboratori ad esprimere idee, progetti, modi di gestire migliorativi per l’azienda, premiandone gli sforzi, la realizzazione e l’applicazione. Il Fratello diceva con la sua lungimiranza: “fate in modo che dicano quello che pensano, le loro idee anche sbagliate…tra mille idee ce ne sarà sempre una utile o interessante”. Negli  anni ’30 Alex Oxborn inventò il brainstorming…e vi posso assicurare che il Fratello non lo sapeva!!
– Pretenderà dai propri collaboratori più diretti e più responsabili l’applicazione delle regole etiche e morali che ispirano la sua managerialità, Inflessibilmente.
– Instaurerà il principio della responsabilità a tutti i livelli, secondo la logica degli incarichi e delle mansioni, formalizzando mansionari precisi, dettagliati,soprattutto per i primi responsabili.
– Non accetterà delazioni di sorta, cestinando lettere anonime e maldicenze senza leggerle … beninteso con il buon senso del padre di famiglia.
– Creerà il lavoro di gruppo ai vari livelli e settori con cadenze fisse…
– Sarà parco nella critica e generoso nella lode.
– Sarà disinteressato ed apprezzerà più ciò che riceve  rispetto a quello che dà.
– Creerà ambienti di lavoro salubri e gestiti secondo le regole di corretta valutazione delle mansioni e di una logica razionale.
– Produrrà prodotti conformi  alle norme di legge e nel rispetto della stessa.
– Commercializzerà con un marketing serio e veritiero, non vendendo mai una cosa per un’ altra.
– Esigerà un comportamento altrettanto civile, serio, onesto, signorile nei rapporti interpersonali e con l’estero, facendone oggetto dell’immagine aziendale.
– Considererà i rapporti con le forze sindacali solo se giustamente correttivi, rimanendo intransigente qualora venissero meno i criteri ispiratori del suo managment.
– Rispetterà le leggi dello Stato, sempre che le stesse non siano lesive dell’etica cattolica e della morale civile.
– Creerà i presupposti per la formazione del personale considerando i risultati ottenuti una componente di capitale e non di costo (capitale intangibile).
– Rispetterà il diritto al riposo ed eviterà sovraccarichi di lavoro ai collaboratori, se non per necessità assolutamente contingenti.
– Rispetterà i minimi salariali previsti dalla legge migliorando gli stessi compatibilmente con la redditività dell’impresa (fidelity).
– Valuterà una dimissione e o un licenziamento non solo sotto l’aspetto emotivo ma, anche, sotto quello economico (salvo eccezioni è sempre una perdita di capitale intangibile).
– Cercherà in prima persona, o con i responsabili del personale, di individuare le attitudini di ogni collaboratore, dal livello più basso a quello dirigenziale.
– Si meraviglierà delle scoperte che farà e del valore aggiunto che donerà GRATUITAMENTE alla sua impresa.
– Si interesserà facendo valere il suo peso contrattuale, perché i benefici dei fornitori siano goduti da tutti i collaboratori. Come vedete non uso mai la dipendente, ma solo collaboratore perché è così che deve essere. Se possibile deve instaurare una mensa aziendale con le tre SSANO-SAPORITO-SUFFICIENTE perché lui aveva fatto così con i Buoni Fanciulli. Altrettanto dicasi per i nidi aziendali (noterete immediatamente l’aumento della resa delle madri). Deve dotare tutti gli uffici e le fabbriche del crocifisso “EL PARON DE CASA” e, se fosse possibile, iniziare l’anno con una funzione religiosa. L’imprenditore saggio individua tra i suoi collaboratori diretti la persona “carismatica” che funge da mediatore tra sé e gli altri e ne rispetterà la mansione estremamente delicata. Detta persona raccoglierà le lamentele, le istanze e le idee che ben difficilmente arriverebbero alle sue orecchie. Sarà opportuno, qualora si adotti questo messaggio, che sia pubblicizzato dall’imprenditore, inserendolo in bacheca o consegnandolo al collaboratore al momento dell’assunzione.
E’ un sistema validissimo di compromettersi!!! L’imprenditore non dovrà mai promettere e poi non mantenere. L’imprenditore penserà alla sua azienda come se non dovesse mai morire ed agirà ogni giorno come se quel giorno fosse l’ultimo della sua vita. Tutto questo a molti sembrerà impossibile, per non dire utopico, ma non per Fratel Vittorino che, ricordiamolo, aveva oltretutto, uno stretto rapporto di consulenza con lo SPIRITO SANTO. Non è detto, però che con le relative dimensioni di Santità, non lo possa avere anche l’imprenditore.