VII FESTIVAL DELLA DOTTRINA SOCIALE “FEDELTA’ E’ CAMBIAMENTO”

Il Festival della Dottrina Sociale svoltosi dal 23 al 26 Novembre 2017 al Cattolica Center in Zai a Verona è oramai un consolidato appuntamento dell’autunno veronese. Quest’anno in modo particolare il Festival si è aperto all’internazionalizzazione grazie alla presenza di numerosi ospiti e relatori provenienti da ogni angolo del globo.Tema centrale e titolo della manifestazione, è il provocatorio ossimoro “Fedeltà è cambiamento”. In un mondo in cui la logica del pensiero unico, l’individualismo imperante, i poteri forti della tecnocrazia ed un crescente disinteresse verso “il bene comune” portano l’uomo quasi ad estraniarsi dai bisogni e possibilità del prossimo, è urgente un cambiamento profondo nell’umano, un agire differente.
La serata di apertura ha visto la presenza del vescovo di Verona Mons. Giuseppe Zenti e del sindaco di Verona Federico Sboarina. I due momenti salienti sono stati il videomessaggio di S.S. Papa Francesco e l’ intervento del Card. Luis Antonio Tagle Arcivescovo di Manila.
Nel videomessaggio il Papa ha sottolineato che “fedeltà all’uomo significa aprire gli occhi e il cuore ai poveri, agli ammalati,  a coloro che non hanno lavoro, feriti dall’indifferenza di un’economia che scarta e uccide…” Portando l’esempio del patriarca Abramo e del suo sì a Dio, Papa Francesco evidenzia come  la fedeltà a Dio e all’uomo porti sempre avvio di processi positivi che no si limitano all’occupare il vuoto o gli spazi ma generano un risultato inedito che concorre allo sviluppo dell’umanità e ci conducono verso “un cambiamento dinamico di noi stessi e della realtà superando immobilismi e convenienze”.   

 

Di straordinaria vivacità anche la relazione del Card. Luis Antonio Tagle. Il porporato ha analizzato il tema delle ricadute sul mondo del lavoro, sui governi, sulla società della quarta rivoluzione industriale che vede la presenza ovunque di internet, dell’automazione spinta e del machine learning. Di fronte a questa “rottura”  più che la rivoluzione viene la necessità  da parte di tutta la cristianità di risvegliare tre tipi di intelligenza: l’intelligenza contestuale, ovvero la capacità di capire i contesti, l’intelligenza emozionale che punta all’incontro della ragione con l’emozione e l’intelligenza ispirata volta cioè alla ricerca dell’anima nel raggiungimento di obiettivi comuni e non personali. Da come sapremo affrontare questi cambiamenti ne conseguirà il mondo del lavoro e la società dei decenni a venire.
Tra i numerosi incontri e seminari tenutisi il venerdì e il sabato segnaliamo il convegno dal titolo “Etica ed Economia: nuova disciplina per lo sviluppo delle imprese” a cura dell’Associazione Etica ed Economia fratel Vittorino, (vedi articolo di approfondimento) con la presenza di imprenditori che hanno saputo far crescere la propria azienda e creare profitto senza transigere ai principi etici nella gestione dell’impresa ed il convegno “una giornata con gli imprenditori” che ha visto la presenza di numerose figure di spicco in ambito accademico, imprenditoriale e di rappresentanze associative.   
Il festival ha poi vissuto un momento importante nella serata di sabato 25 novembre quando si è svolta l’ultima edizione del “Premio imprenditori per il bene comune” che da diversi anni a questa parte, gratifica “uomini e donne, spesso non noti, che nella loro attività si comportano onestamente, perseguendo il profitto senza farne un idolo, sempre coscienti della responsabilità sociale della propria impresa”.
Nella giornata conclusiva di Domenica 26 novembre il Card. Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, in un suo intervento al Teatro Nuovo di Verona ha evidenziato che partendo  proprio dalla Dottrina Sociale della chiesa “i cattolici hanno a disposizione un grande patrimonio di idee e pratiche che va valorizzato con l’obiettivo di rammentare l’Italia, ricucire il paese valorizzandone i talenti” sottolineando come “la famiglia e la messa in sicurezza del territorio potrebbero essere, in questo senso, un incentivo per lo sviluppo dell’Italia”.
In un pensiero rivolto ai giovani il Card. Gualtiero Bassetti ha dichiarato come i “i giovani non devono avere paura, perché la paura soffoca e toglie il futuro e la speranza”. compito dei governi è quello di offrire loro prospettive concrete e garantire il lavoro, “gli adulti devono essere dei punti di riferimento per permettere ai giovani di volare. Per questo serve un patto tra la politica, i giovani e gli adulti, consapevoli che fare le cose belle costa, ma sacrificio ripaga”. 
Il Festival si è quindi concluso con la Santa Messa celebrata dal Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato di Sua Santità, che nell’omelia ha ricordato come “in una società dominata da un individualismo radicale e da una prevalente indifferenza nei confronti  dell’altro, come anche da una certa paura del futuro, la Dottrina sociale rende fecondo l’umano. Essa offre una nuova progettualità relativa alla società, all’economia e alla democrazia”.

                                                                                                                                Matteo Grigoletti